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26 April 2024

Cosa farò domani? Dal tempo dell’impegno a quello della scelta

Incontro-dibattito

Cosa farò domani? Dal tempo dell’impegno a quello della scelta
Venerdì 16 agosto 2002- Cinema Eden – Cortina d’Ampezzo.

Conduce: Gigi Marzullo
Intervengono:
Emilio Reyneri, sociologo dell’Università Bicocca di Milano
Luciano Arcuri, Docente di psicologia Università di Padova
Giangiorgio Pasqualotto, Docente di filosofia Università di Padova
Clelia Tabacchi Sabella, Presidente Associazione Alvise Cornaro
Premio Cornaro 2003: Nilla Pizzi, cantanteGianrico Tedeschi, attore, Gillo Pontecorvo, regista

Breve nota in preparazione del dibattito

Il dibattito intende evidenziare alcuni aspetti del rapporto lavoro-invecchiamento.
Nell’attuale sistema, il termine dell’attività lavorativa “per raggiunti limiti di età” costituisce uno dei principali fattori utilizzati per definire l’anzianità e poi la vecchiaia. Nel linguaggio corrente si parla di pensione, di pensionati, di pensionamento e i termini pensionato o pensionata diventano di fatto sinonimi di anziano o anziana.
Un tempo la pensione era presentata e vissuta come un periodo di “riposo” dopo le fatiche del lavoro; e il tempo dedicato al lavoro era notevolmente maggiore rispetto a quello vissuto in pensione. Le persone lavoravano più a lungo e morivano prima.
Oggi il tempo della pensione è aumentato e generalmente le persone lo vivono in condizioni di efficienza fisica, che si concilia poco con l’esigenza del riposo. E’ importante quindi riflettere su questo tempo, in quanto è un tempo da riempire di contenuti e di significati, secondo modalità che non possono essere la semplice ripetizione o il prolungamento delle logiche impiegato durante l’età lavorativa.

Il tempo della pensione diventa così un tempo per effettuare nuove scelte, in ordine alle attività da svolgere, agli impegni da assumere agli obiettivi da perseguire.

In questo quadro gli aspetti da sviluppare sono diversi e riguardano varie dimensioni della vita sociale e psicologica.

a) il senso del lavoro e dell’ozio (inteso come non-lavoro e come otium) nel sistema dei valori; l’otium è anche tempo dedicato al pensiero, alla meditazione, all’abbandono e così via;

b) il ruolo del lavoro nei processi di costruzione dell’identità personale e quindi le possibili crisi di identità nel momento dell’interruzione dell’attività lavorativa, con la conseguente perdita di ruolo sociale;

c) le varie tipologie del lavoro in rapporto all’evoluzione del sistema produttivo e sociale e quindi anche il diverso peso che il lavoro esercita nel processo di costruzione della propria identità; lavori precari, lavori interinali, i lavori part-time, lavori autoorganizzati ecc., visti in rapporto alle diverse età.

Su queste dimensioni la riflessione del filosofo, dello psicologo e del sociologo potranno offrire spunti di discussione e di dibattito interessanti. Spunti che si prefiggono di superare lo stereotipo, secondo il quale basterebbe lasciare a ciascuna persona la libertà di scegliere il pensionamento e il problema sarebbe risolto. La prospettiva è molto più ampia e ricca di elementi nuovi che devono essere scoperti.

E questa prospettiva è coerente con la linea culturale dell’associazione, che promuove l’invecchiamento come un’età da vivere e da inventare ogni giorno con significati e contenuti nuovi.

Padova, 14 agosto 2002

Comunicato stampa

Nilla Pizzi sta lavorando a un nuovo disco e a un nuovo spettacolo, Gianrico Tedeschi ha appena concluso un tour estivo e si sta preparando per la tournee invernale che lo vedrà impegnato per sette mesi consecutivi sui palcoscenici italiani, Gillo Pontecorvo, un po’ meno indaffarato, non ha programmato impegni, così come “ho sempre fatto in vita mia, ma mi faccio coinvolgere da quello che sento”.
Sono questi i tre “vecchi di successo” che sono stati premiati dall’Associazione Alvise Cornaro nel corso di un dibattito organizzato a Cortina d’Ampezzo dal il titolo “Cosa farò domani? Dal tempo dell’impegno a quello della scelta” e che ha affrontato i problemi del lavoro dopo la pensione.
Il dibattito, condotto da Gigi Marzullo, oltre ai tre premiati ha coinvolto il sociologo dell’Università Bicocca di Milano Emilio Reyneri, lo psicologo Luciano Arcuri e il filosofo Giangiorgio Pasqualotto, entrambi dell’università di Padova.

Emilio Reyneri, con una serie di cifre ha subito evidenziato l’attualità e la gravità del problema di come impiegare il tempo dopo l’età della pensione. “ Nel 1960 si entrava nella fase lavorativa a 14 anni, si lavorava per 54 anni si usciva a 64 godendo della pensione per 4-5 anni. Oggi si entra nel mondo del lavoro a 20 anni, si lavora per 38 e si esce dal ciclo a 58 anni, avendo, sempre di media, 17 anni di tempo liberato a disposizione.”
“E’ un problema dalle grandi implicazioni psicologiche – ha detto Arcuri – che crea grandi difficoltà soprattutto ai meno i “creativi”, a quanti cioè sono stati impegnati per tutta la vita in un lavoro esecutivo”. Anticipare l’uscita dal modo del lavori creando fin da giovani percorsi di impiego alternativo è la ricetta offerta da dello psicologo per il quale è indispensabile “creare le condizioni per vivere qualcosa di nuovo nella maturità.” Pasqualotto ha proposto un nuovo modo di intendere il tempo, un modo che deve valere per tutti ed è quello di “pensare il presente come un momento in cui è riassunto tutto il passato e tutto il futuro. Un “grumo” di possibilità che non sia schiacciato dal macigno di un passato ossessivo e paralizzante.”

Il premio Alvise Cornaro è stato consegnato dal sindaco di Padova Giustina Destro e dalla presidente dell’Associazione Alvise Cornaro Clelia Tabacchi che ha annunciato due nuove iniziative dell’Associazione padovana. Si tratta della pubblicazione di un volume che raccoglierà con una serie di contributi interdisciplinari di importanti studiosi italiani e stranieri sul tema della vecchiaia e il trattato di Alvise Cornaro, scritto all’età di 91 anni “Della vita sobria”. Il volume sarà edito dalla Marsiglio. La seconda iniziatica in programma è e un convegno sulla creatività da vecchi che si terrà a Padova, nel mese di ottobre, all’interno delle iniziative collaterali alla mostra in programma a Palazzo Zabarella su Picasso nell’età matura.

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